L’ARABIA SAUDITA AL MAMT

Alcuni operatori dell’Arabia Saudita presenti ad una esposizione a Kuwaitcity hanno donato al Museo della PaceMAMT alcuni oggetti e scritte sacre per la Sala preghiera.

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ACCORDO CON LA FONDAZIONE ABDULAZIZ SAUD AL BABTAIN PER LA POESIA ARABA ALLA BIBLIOTECA DELLA PACE

Il presidente Michele Capasso e Jacopo Molinari hanno visitato la sede della Fondazione “Abdulaziz Saud Al Babtain” con annessa Biblioteca della Poesia araba accolti dal fondatore Abdulaziz Al Babtain.
In questa occasione è stato concordato di creare una sezione dedicata alla poesia araba alla Biblioteca della Pace creata nel 1997 dalla Fondazione Mediterraneo con sede in Napoli.

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PRESENTATO IN KUWAIT IL LIBRO LA GRANDE MÉDITERRANÉE

Il presidente Michele Capasso ha  presentato il suo  libro “La Grande Méditerranée” a politici ed esponenti del mondo arabo ricevendo lusinghieri apprezzamenti per la puntuale analisi politica frutto di 25 anni di costante e continuo impegno per il dialogo euromed.
Nella foto con Tahar Hajar, ministro algerino della Università e della ricerca.

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VISITA ALLA CITTÀ

Il presidente Michele Capasso accompagnato da Jacopo Molinari ha visitato le principali istituzioni e la città di Kuwaitcity.

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LA POESIA ANTIDOTO AL TERRORISMO ED ALLE INCOMPRENSIONI

"Una grande emergenza non ė solo quella di contrastare il terrorismo ma promuovere, con ogni mezzo, il dialogo tra diverse culture per condividere valori ed emozioni".
Questa la sintesi dell'intervento del Segretario Generale Michele Capasso al Festival di primavera della poesia araba che si svolge a Kuwait City. 
Lo ha ben illustrato con il fondatore dell'omonima fondazione Abdulaziz Saud Al Babtain e con il ministro della cultura del Kuwait Sheikh Salman Al Sabah (nella foto).
In questa occasione il Segretario Generale Capasso ha consegnato i titoli di “Alfieri degli Stati Uniti del Mondo” ai poeti arabi partecipanti all’edizione del Festival.

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IL RUOLO DEI MEDIA PER IL MUSEO DELLA PACE

Il presidente Michele Capasso e Jacopo Molinari hanno incontrato il direttore capo di Al-Jazirah Khalid H. Al -Malik.
Con lui  è stata concordata l'importanza per il Museo della Pace MAMT di Napoli di promuovere il "positivo" e "propositivo" dei media arabo-islamici.

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9° SPRING OF ARABIC POETRY FESTIVAL

Il presidente Michele Capasso e Jacopo Molinari sono intervenuti alla nona edizione del “Festival di primavera della poesia araba” organizzato dalla Fondazione culturale “Abdulaziz Saud Al Babtain” in occasione della “Giornata mondiale della poesia” dell’UNESCO.
Questo evento è stato dedicato a due poeti arabi: il kuwaitiano Soulayman Eljarallah ed il saudita Badr Chakir Sayab.
In questa occasione Abdulaziz Saud Al Babtain ha espresso apprezzamento per il venticinquennale impegno della Fondazione Mediterraneo e per il Museo della PaceMAMT che ospiterà una sezione dedicata proprio alla poesia araba.

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L’ARTIGIANATO DEL MEDITERRANEO AL MUSEO DELLA PACE – MAMT

Oggetti, reperti e manufatti di straordinaria bellezza arricchiscono le sale dedicate all’artigianato di Algeria, Egitto, Tunisia, Marocco e Turchia.
Un’emozione unica del “Mediterraneo dei Mestieri”.

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OMCOM: AGIRE PROGETTUALE PRIMA CHE RABBIA E PAURA PRENDANO IL SOPRAVVENTO

L’Osservatorio Mediterraneo sulla Criminalità Organizzata e le Mafie (OMCOM) – creato dalla Fondazione Mediterraneo e dalla Fondazione Caponnetto – ribadisce l’urgenza inderogabile di un’azione concertata progettuale e condivide le linee dell’OMCOM e vari documenti scritti sul tema, come quello del sen. Giuseppe Lumia del 16.11.2015: “Parigi l’ora dei progetti dopo rabbia e paura”.
Dopo Parigi, Bruxelles.
La strage continua.
Altre famiglie dilaniate dal dolore.
Rabbia e paura invadono nuovamente i nostri cuori e le nostre menti.
Ad ogni strage l’onda dell’indignazione sale.
Più si rimane inermi, più si tergiversa, più ci si attarda in mezze misure, più questa onda rischia di abbattersi sull’Europa e di fare danni incalcolabili al nostro modo di pensare e vivere la quotidianità.
E’ tempo di scelte vere e profonde, sistemiche ed integrate. In sostanza l’agire progettuale non può più attendere.
Solo così rabbia e paura si possono contenere e trasformare in energia positiva, capace di aggredire alla radice il terrorismo islamico e battere le strategia dell’Isis e di tutte le forme terroristiche ad essa collegate.
L’investimento in sicurezza e, soprattutto, in cultura non è più rinviabile.
La sinistra si liberi presto dai pregiudizi sulla sicurezza, la destra non pensi che la cultura sia un lusso per pochi.
Le misure da prendere in tali settori non possono essere blande, al punto da fungere da semplici “pannicelli caldi”.
L’Europa se non vuole cambiare la sua natura deve comunque cambiare se stessa.
Restare fermi e cullarsi nell’idea di essere un continente civile e democratico, aspettando passivamente il “virus” del terrorismo che ci sta flagellando passi spontaneamente è una pia illusione.
Basti pensare ai limiti che caratterizzano le decisioni prese sulla questione dell’immigrazione: è sbagliato ed impraticabile abbandonare quelle persone ai margini dei nostri confini o assisterli senza una vera politica di accoglienza e integrazione. Limiti reiterati con l’accordo fatto con la Turchia.
Chi ha un profilo di vita terrorista o criminale venga senz’altro respinto, gli altri al di là se siano profughi o meno vanno accolti in modo regolato.
Allo stesso tempo è necessario intervenire sui quartieri a rischio di tutte le città d’Europa. Attenzione, non pensiamo che esista solo Molembeek a Bruxelles dove Salah Abdeslam si è nascosto per mesi e mesi.
Tutte le città d’Europa hanno quartieri-ghetto, alcuni anche da diversi anni.
Come avviene spesso per le decisioni interne all’Europa anche nella politica estera – verso la Siria, l’Iraq, la Palestina, la Libia, l’Egitto, la Tunisia, il Marocco, diversi altri paesi dell’Africa, l’Afganistan – si ha un agire contraddittorio, cinico. In sostanza ogni “Paese forte” dell’Unione europea gioca la sua partita, anche meschina, al di fuori di una visione e di un agire comune.
Se l’Isis è il “male” tutto il resto va risolto e stabilizzato chiamando a raccolta tutte le energie possibili.
Insomma è tempo di agire con una progettualità forte, alleanze ampie, visioni globali e con i piedi ben piantati nei nostri territori, per cambiare il corso della storia con intelligenza: tra memoria e innovazione.

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LA PACE NON E PIU RINVIABILE

La Fondazione Mediterraneo - con il presidente, i responsabili delle sezioni autonome, l'OMCOM, il Museo della Pace - MAMT, i membri del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico Internazionale - è vicina ai familiari delle vittime dell'attentato terroristico di Bruxelles ed esprime il più profondo cordoglio.
Al tempo stesso - così come ripete da 25 anni in tutte le sedi e con tutte le azioni (ultima proprio il "Museo della Pace") - è indispensabile ed inderogabile intraprendere un'azione progettuale a livello globale capace non solo di contrastare militarmente il terrorismo, ma di prevenirlo attraverso iniziative concertate negli ambiti sociali, religiosi e culturali.
Il dialogo ed il mutuo rispetto sono la sola riposta possibile per costruire e, soprattutto, mantenere la pace.

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