Elenco Generale||degli eventi

Alcuni partecipanti ad un incontro di “Esprinet” hanno visitato il Museo della Pace - MAMT esprimento apprezzamento per il sito.

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La Fondazione Mediterraneo ha partecipato alla marcia "La Primavera per la Pace" svoltasi a San Sebastiano al Vesuvio quale segno di solidarietà e vicinanza verso i popoli in guerra, ma anche come forma di ripudio di ogni forma di violenza e sopraffazione.
In questa occasione il presidente Capasso ha affermato: abbiamo un obbligo educativo verso bambini e ragazzi da contrapporre agli orrori a cui stiamo assistendo ai danni del popolo ucraino.

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Si è svolta la cerimonia d’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2020 del TAR CAMPANIA. Per la Fondazione Mediterraneo sono intervenuti Michele Capasso Pia Molinari.
Nell'operato del Tar Campania si registrano "standard di efficienza piuttosto elevati e livelli ottimali nel rapporto tra la qualità del lavoro svolto e le risorse applicate, nonostante la carenza di personale".
Così il presidente del Tar Campania, Vincenzo Salamone, nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario del tribunale amministrativo regionale.
Nel 2021 il Tar Campania ha potuto contare su un organico di 39 unità ripartite in 8 sezioni, di cui la IV sezione "costretta" a lavorare a ranghi ridotti con solo 4 magistrati.
"Va segnalato - scrive Salamone - che l'organico dei magistrati in servizio in primo grado è notevolmente inferiore a quello di diritto, in considerazione dei 49 posti previsti in pianta organica". Organico che potrebbe crescere all'esito dell'assegnazione dei vincitori del concorso tuttora in atto.
"L'incremento dell'organico - evidenzia il presidente - consentirebbe il riequilibrio dei carichi di lavoro e una minore frammentazione delle mansioni". Sul fronte dei risultati, Salamone sottolinea che nel 2021 si è registrata una riduzione del 15,28 per cento dell'arretrato che ha consentito di passare dai 13.243 ricorsi pendenti al 31 dicembre 2020 agli 11.220 al 31 dicembre 2021. ''Nel complesso - conclude - l'andamento dell'attività giurisdizionale del Tribunale è in linea con le norme in materia di accelerazione e definizione dei giudizi in tempi certi e con l'obiettivo raccomandato dal Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa di riduzione delle pendenze".

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In linea con la Comunicazione congiunta su un partenariato rinnovato con i Paesi del vicinato meridionale e con il New Deal su migrazione e asilo, l'UE incoraggia sforzi più sistematici per coordinare le azioni con i Paesi vicini. Per rafforzare questo coordinamento, l'UE prevede lo sviluppo di partenariati per la migrazione, come accordi su misura che incorporano le priorità politiche dei partner e dei Paesi dell'UE.
A questo proposito, l'Istituto europeo per il Mediterraneo (IEMed), nell'ambito del progetto "EuroMeSCo connecting the dots", e il Centro internazionale per lo sviluppo delle politiche migratorie (ICMPD), nell'ambito del progetto "EuroMed Migration 5", hanno condotto questa indagine per riflettere sul miglioramento dei partenariati in materia di migrazione tra l'UE e i Paesi del Mediterraneo meridionale.
L'indagine si è rivolta a intervistati provenienti dai Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo, tra cui responsabili politici, esperti e rappresentanti della società civile, e i suoi risultati dovrebbero riflettere le priorità e le opinioni nei rispettivi contesti nazionali dei Paesi della sponda meridionale del Mediterraneo, aprendo così la strada a un approccio alla negoziazione dei partenariati basato su dati concreti.
La Fondazione Mediterraneo è membro fondatore della rete EuroMeSCo e sostiene e diffonde le principali attività.

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Si è svolto a Parigi in seminario di studi e l’omaggio al prof. Xavier Richet fatto dal presidente dell’Università di Dahla Driss Guerraoui.
Il prof. Michele Capasso, Segretario Generale degli Stati Uniti del Mondo, si è associato al ricordo condividendo le qualità dell’amico scomparso.

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L'11 marzo, l’International Peace Institute ha ospitato una conversazione virtuale tra quattro ex alti funzionari delle Nazioni Unite su "La guerra in Ucraina: Anticipare i dilemmi per l'ONU mentre si sforza di fermare i combattimenti".
Man mano che la guerra avanza in Ucraina e milioni di vite vengono sconvolte, le domande riguardanti i cessate il fuoco, le pause umanitarie e simili, avanzano.
Quali dilemmi affronterà inevitabilmente l'ONU quando lavorerà per stabilire meccanismi per fermare i combattimenti?
Come si può negoziare un cessate il fuoco o una pausa umanitaria senza premiare l'aggressore?
Quali sono le lezioni dell'esperienza passata?
E come si può stabilire un percorso costruttivo per il futuro?
Intervengono:

  • Mark Malloch Brown, presidente della Open Society Foundations, ex vicesegretario generale delle Nazioni Unite e amministratore del programma di sviluppo delle Nazioni Unite;
  • Karin Landgren, direttore esecutivo di Security Council Report, ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite e capo di tre operazioni di pace delle Nazioni Unite;
  • Jan Egeland, segretario generale del Consiglio norvegese per i rifugiati ed ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti d'emergenza;
  • Zeid Ra'ad Al Hussein, presidente dell'International Peace Institute ed ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Tra i discussants Michele Capasso, presidente della Fondazione Mediterraneo.

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La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia hanno partecipato – con propri rappresentanti – alla manifestazione per l'Ucraina svoltasi a Roma il 05 marzo 2022.

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Il presidente, i membri del Consiglio direttivo, del Comitato internazionale ed i responsabili delle sedi distaccate in vari Paesi esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Antonio Martino, già Ministro degli affari esteri della Repubblica italiana e membro del Comitato internazionale della Fondazione.
In particolare, il presidente Capasso - commosso - ha ricordato il suo sostegno al progetto degli STATI UNITI DEL MONDO ed al suo simbolo, il TOTEM DELLA PACE, presentati a Rabat nel 2010 con l'onorevole Claudio Azzolini ai Presidenti dei Parlamenti dei Paesi euromediterranei.

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La “Marina di Stabia” – uno dei porti turistici più grandi ed efficienti, centro geografico del Mediterraneo – ha accolto la “Barca della Pace” varata nel 2009 dalla Fondazione Mediterraneo dopo complessi lavori di restauro e riconosciuta da oltre 160 Paesi del mondo.
Di alto significato politico e simbolico la piccola goletta ha una secolare storia e non è un caso che - grazie alla generosità ed alla sensibilità di Giovanni La Mura (patron di Marina di Stabia) – l’imbarcazione sia giunta nel sito proprio nel momento in cui iniziavano gli incontri per un negoziato tra Russa ed Ucraina e mentre i Salesiani benedicevano la Barca raccomandandola alla Vergine del Santo Rosario di Pompei, il cui Santuario è a pochi chilometri da Marina di Stabia.
Con l’aiuto e l’impegno di tanti, sotto la regìa di Giovanni e Salvatore La Mura, l’imbarcazione sarà risistemata dopo il fermo dovuto al Covid 19 e la speranza è che il primo suo uso possa essere il sigillo della Pace in Ucraina ed in Europa.

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La Fondazione Mediterraneo ha lanciato un Appello internazionale per la pace in Ucraina e per la costituzione degli Stati uniti d’Europa e degli Stati uniti del mondo. Il presidente Michele Capasso si è detto sconcertato per questa guerra nel cuore dell’Europa e “sembrano vani più di 30 anni impegnati per la costruzione della pace”. “Uno dei motivi – ha affermato il presidente Capasso – è da ricercare nella impreparazione delle classi dirigenti e politiche dell’Europa e, in generale, del resto del mondo”.
Nell’appello si sottolinea “un’ONU inadatta ai cambiamenti del nostro mondo con regole  burocrazie e veti che impediscono una reale azione di pace; una NATO rimasta prigioniera di arcaici modelli di difesa; una Unione Europea che si preoccupa così poco del resto dell’Europa se non per esigenze economiche e seguendo la legge dei mercati e dei mercanti; una Russia che tenta di riprendere il posto dell’ex Unione Sovietica utilizzando la forza e la violenza e  tutti i giochi appena mascherati dalle grandi potenze e dai loro interessi”.
L’Appello si conclude con la condanna di quanto sta accadendo e con le seguenti richieste:
Gettiamo di nuovo una bottiglia nel nostro mare con un comune appello, destinato a ciò che resta della coscienza sulle nostre rive. Indirizziamo queste parole agli amici dell’Europa, del  Mediterraneo e del mondo per domandare loro di unirsi a noi e di sostenerci.
Per questo:

  1. Condanniamo ogni attacco militare all’Ucraina e denunciamo che la guerra non solo non risolve i problemi ma li aumenta sia in Ucraina come in Europa, nella stessa Russia e nel resto del mondo.
  2. Condanniamo quelli che ignorano la volontà del popolo ucraino, anche cercando di eliminare un Governo eletto democraticamente dal popolo per creare disaffezione tra paese reale e legale.
  3. Invitiamo il governo degli Stati Uniti d’America ed i governi dell’Unione europea a richiedere con forza e con ogni mezzo democratico il rispetto delle leggi internazionali, specialmente la Convenzione di Ginevra e la Carta dell’ONU.
  4. Invitiamo il governo della Russia, paese con antiche tradizioni di cultura e civiltà, a rispettare i diritti umani e ad accettare le richieste di democrazia espresse dal suo popolo nei confronti di tutti e, in particolare, di un Paese “fratello”: l’Ucraina.

I governi dell'Occidente, come furono muti quando si preparava e perpetrava l'olocausto degli ebrei, adesso tergiversano con sanzioni sia pur rigide, in attesa che - i combattimenti conclusi - il vincitore conceda loro la parvenza di avere mediato la pace.
Spetta alla società civile d'insorgere e dire BASTA!  BASTA con il massacro di innocenti!”


PER ADERIRE ALL’APPELLO INVIARE UNA MAIL A: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PER INFO: www.fondazionemediterraneo.org

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