Federazione Anna Lindh Italia || Onlus

 

La Federazione Anna Lindh Italia, senza scopo di  lucro, condivide le finalità della Fondazione Anna Lindh  creata nel 2004 dalla Commissione europea congiuntamente ai 42 paesi euromediterranei. 
L’obiettivo della Federazione è promuovere, sostenere ed attuare l’interazione culturale e sociale tra l’Italia e i paesi euromediterranei in vari campi d’azione tra i quali: arte, architettura, archeologia, ambiente, artigianato, giovani, donne, diritti umani, migranti, mestieri d’arte, occupazione, formazione, educazione, infanzia, sport, dialogo interreligioso, legalità, musica, cultura del cibo, empowerment, tradizione, turismo, solidarietà sociale, scambi economici e culturali, mestieri d’arte.
In particolare la Federazione intende attuare iniziative in favore dei giovani finalizzate specialmente a restituire loro speranza e fiducia attraverso la promozione del “vero”, del “bello” e del “buono”.

Mustapha Bakkoury - presidente della Regione di Casablanca e presidente dell’”Agenzia marocchina dell’energia solare” del Marocco – sostiene il Museo della PaceMAMT.
Nel corso di una visita e di un incontro con il presidente Capasso ha espresso compiacimento per l’iniziativa e proposto di realizzare una sede del Museo a Casablanca nel Palazzo della Regione.

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Animata da Asmaa Alaoui Taib, professore ENCG Fez – Università Sidi Mohamed Ben Abdallah di Fes – si è svolta presso la Fondazione Mediterraneo di Napoli la conferenza "Finanza Islamica: Fondazioni, PRODOTTI E REALTA 'IN MAROCCO".
L'industria della finanza islamica è diventata una componente essenziale della finanza globale. Ha raggiunto una notevole crescita non solo nei territori musulmani, ma anche nei paesi non musulmani dove coesiste perfettamente con la finanza tradizionale.
Il Marocco, come altri paesi, sostiene lo sviluppo delle banche islamiche. Il regno è considerato tra gli ultimi paesi islamici che consente l'attività della finanza islamica. Dopo diversi anni di attesa, il paese ha appena acquisito un quadro giuridico e legale per regolare questa attività sul mercato dei capitali marocchino.
Lo scopo di questa conferenza è quello di fornire una panoramica della finanza islamica e di guardare questo settore nel caso del Marocco. In primo luogo, espone la finanza islamica nel suo contesto storico, quindi espone i suoi principi fondamentali e i suoi diversi prodotti. Viene inoltre presentata un'analisi comparativa del finanziamento islamico con finanziamenti convenzionali. Infine, rivela lo stato della finanza islamica nel contesto marocchino.

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Un ampio confronto teso a delineare strategie per il futuro del turismo a Napoli e in Campania.
Si parte da una domanda: al di fuori di ogni ottica settoriale, quali possono essere le iniziative concrete -quali simultanee e quali in sequenza- in grado di incidere positivamente su questo tema?
Un territorio come quello di Napoli e della Campania, da sempre ricco di sorprendenti risorse, è al centro di una domanda turistica crescente e si mostra sostanzialmente impreparato, non all’altezza delle potenzialità di cui dispone. Eppure, il turismo è accoglienza, economia e miglioramento della qualità della vita anche per chi abita le realtà interessate.
Attraverso numerose interviste a moltissimi esponenti della società civile, realizzate tra il 2017 e il 2018, “Noi Cittadini per Napoli” di Angelo Colella ha raccolto suggerimenti, opinioni e spunti diversi: l’incontro del 21 aprile ha l’obiettivo di favorire scambi diretti, di far emergere una visione sistemica, di delineare percorsi e di individuare possibili azioni concrete verso uno stimolante futuro. Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, Domenico De MasiMassimo Pica Ciamarra e Michele Capasso.

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Nel corso di una cerimonia svoltasi presso il Museo della Pace - MAMT è stato presentato il WORLD PEACE FORUM.
Presenti alla cerimonia ministri, ambasciatori e rappresentanti di istituzioni internazionali.
Tra questi:

  • S.E. Dr. Mana Saeed Al-Otaiba (Emirati Arabi Uniti)
  • S.E. Saqer Nasser Alraisi (Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti a Roma).
  • S.E. Ibrahim Al Balaoui (Ambasciatore dell’Arabia Saudita all’UNESCO).
  • S.E. Cheikha Wafae Al Khalifa (Ambasciatore del Bahrein all’UNESCO).
  • S.E. Hassan Abouyoub (Ambasciatore del Marocco a Roma).
  • S.E. Dr. Cheikh Khaled bin Khalifa Al Khalifa (Bahrein).
  • S.E. Dr. Mohamed Kabbaj (Marocco).
  • S.E. Mustapha Bakkouty, presidente della Regione di Casablanca.
  • On. Claudio Azzolini, g.v.presidente del Consiglio d’Europa.
  • Ing. Roberto Reggi, Direttore dell’Agenzia del Demanio (Italia)
  • Prof. Adelhak Azzouzi (Marocco).
  • Prof. Asma Alaoui (Marocco).
  • Prof. Massimo Pica Ciamarra (Italia).
  • Prof. Domenico De Masi (Italia)
  • Console di Francia a Napoli Jean Paul Seytre.
  • Console di Spagna a Napoli José Luis Solano Gadea.
  • Console di Tunisia a Napoli Beya Ben Abdelbaki.
  • Dr. ssa Alessandra Sardu, assessore Comune di Napoli.
  • Dr. Salvatore Calleri (Presidente Fondazione Caponnetto, Italia).

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Prima ad Aleppo, con il Rettor Maggiore dei Salesiano don Angel Fernandez Artime e poi Damasco.
Ad Aleppo tra le rovine si rinnova l’appello e la preghiera per la pace che partì da Napoli il 17 febbraio 2017.
Con i giovani e salesiani dell'oratorio di Aleppo, dietro, la "Cittadella", forse l'insediamento umano più antico del mondo che ha ancora residenti.
Un omaggio grato al suo coraggio, entusiasmo e speranza di un mondo migliore.
"credere ad Aleppo" significa credere nei giovani siriani!
A Damsco con padre Bahjat Elia Karakach, francescano della Custodia di Terra Santa, superiore del convento dedicato alla conversione di san Paolo, la parrocchia principale di rito latino della Capitale, a Damasco, che racconta l’attacco congiunto di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia sferrato nella notte contro tre obiettivi a Damasco e Homs.
“Siamo stati svegliati alle 4 di notte dal sibilo dei missili e abbiamo capito che gli attacchi erano in corso. Si sono udite delle esplosioni nei dintorni di Damasco. Qui al centro per ora tutto è tranquillo ma la gente è preoccupata per il futuro. La popolazione vuole vivere in pace e non sotto l’incubo delle bombe”.
“Sapevamo che esisteva l’intenzione di bombardare da parte degli Usa dopo il presunto attacco chimico alla Ghouta orientale ma la speranza era riposta in un’indagine oggettiva sull’uso di armi chimiche e che per questo non ci sarebbero stati lanci di missili”, dichiara il frate che spera “non si ripeta quanto già avvenuto in Iraq che fu invaso nel 2003 (da una coalizione formata per la maggior parte da Stati Uniti e Regno Unito, e con contingenti minori di altri Stati, ndr) perché il regime di Saddam Hussein era stato accusato di possedere armi di distruzione di massa. Armi che non furono mai trovate. La volontà è distruggere la Siria. Il progetto va avanti con queste bombe. Non ci resta che pregare per la pace ora più che mai”.

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