Donne

Sin dal 1994 la Fondazione Mediterraneo ha individuato nelle donne gli attori principali per sostenere il dialogo e la pace: seminari, workshops, appelli, pubblicazioni, mostre ed altre attività hanno lo scopo di promuovere l’uguaglianza di genere e la parità dei diritti.
In particolare, il programma “KIMIYYA” ha lo scopo di diffondere una cultura di rispetto e difesa dei diritti delle donne considerato il loro ruolo fondamentale di “attrici del dialogo”.
La Fondazione ha svolto nell’ultimo trentennio oltre 500 iniziative in favore delle donne.
Di seguito, solo come esempio, si riportano le principali.
L’insieme delle attività svolte è riportato nell’ ELENCO GENERALE PER ANNO.
Per l’insieme delle iniziative di “KIMIYYA” cliccare link soprariportato.

 

Il presidente Michele Capasso è intervenuto al 7° Global Forum UNAOC presentando le attività venticinquennali della Fondazione ed il "Museo della Pace - MAMT".

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Particolare, commosso apprezzamento è stato rivolto dalle madri tunisine ed algerine presenti al Forum  agli sforzi compiuti dalla Fondazione Mediterraneo per restituire dignità ai migranti morti nel mare, in particolare la recente realizzazione a Napoli del “Totem della Pace con l’urna del Migrante Ignoto”.
Il presidente Michele Capasso, da 25 anni impegnato per promuovere la solidarietà e la pace, ha affermato:
Il Totem della Pace con l’urna del Migrante Ignoto realizzato nel porto di Napoli vuol essere concreta testimonianza sia verso le vittime morte nel mare sia verso chi, come il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera, dedica il proprio impegno per salvare vite umane. Il sostegno delle madri tunisine e algerine è la prova che l’azione intrapresa è il dovuto omaggio verso coloro che perdendo la propria vita hanno voluto richiamare l’attenzione del mondo intero sui temi della libertà, della dignità e della pace”.
La morte dei migranti inghiottiti nel Mediterraneo è stato uno dei temi principali del Forum Sociale Mondiale di Tunisi.
Le madri dei ragazzi tunisini scomparsi dopo la rivoluzione del 2011 hanno ancora una volta preso voce per chiedere all'Europa: "Restituiteci i nostri ragazzi". Sono oltre cinquecento le madri tunisine alla ricerca dei propri figli "desaparecidos" durante il loro viaggio verso l'Italia. Il grido delle madri tunisine si è unito all'esperienza delle madri centro americane. A Tunisi c'è anche Marta Sánchez Soler coordinatrice del Movimento Migrante Mesoamericano per porre l'attenzione sui dispersi del mondo e costruire una rete globale tra le madri tunisini e algerine, ed insieme a loro anche le donne di Plaza de Mayo, con il comune denominatore della lotta, della speranza e del grido: vivi li hanno presi, vivi li rivogliamo.
Al Forum di Tunisi, le madri condividono il dolore e lottano contro le istituzioni che cercano di occultare il problema. Nelle foto e in quei volti che le madri stringono tra le mani i morti prendono identità, c'è la volontà di restituire dignità e dare una vesta umana ai numeri: sono questi gli sforzi della società civile europea e tunisina che mettono insieme grazie al Forum. La determinazione è quella di "costruire uno spazio mediterraneo per realizzare un’ ipotesi di Mediterraneo dove primeggiano la dignità, la giustizia sociale e i diritti per tutti".

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Una delegazione della Fondazione Mediterraneo ha partecipato al Forum Mondiale Sociale svoltosi a Tunisi.
Dopo Porto Alegre, il Forum si è aperto al Campus Hached El Manar, dieci giorni dopo l’attentato al Museo del Bardo.
Con il motto “Popoli di tutto il mondo uniti per la libertà, l’uguaglianza, la giustizia sociale e la pace. In solidarietà con il popolo tunisino e tutte le vittime del terrorismo, contro ogni forma di oppressione” più di 70.000 persone hanno partecipato a seminari, convegni, workshop ed eventi culturali diversi, con tematiche connesse all’altermondialismo.
Il Forum si è concluso sabato 28 marzo 2015 con la marcia in solidarietà del popolo palestinese.
La morte dei migranti inghiottiti nel Mediterraneo è stato uno dei temi principali del dibattito.
Le madri dei ragazzi tunisini scomparsi dopo la rivoluzione del 2011 hanno ancora una volta preso voce per chiedere all'Europa: "Restituiteci i nostri ragazzi". Sono oltre cinquecento le madri tunisine alla ricerca dei propri figli "desaparecidos" durante il loro viaggio verso l'Italia. Il grido delle madri tunisine si è unito all'esperienza delle madri centro americane. A Tunisi c'è anche Marta Sánchez Soler coordinatrice del Movimento Migrante Mesoamericano per porre l'attenzione sui dispersi del mondo e costruire una rete globale tra le madri tunisini e algerine, ed insieme a loro anche le donne di Plaza de Mayo, con il comune denominatore della lotta, della speranza e del grido: vivi li hanno presi, vivi li rivogliamo.  Al Forum di Tunisi, le madri condividono il dolore e lottano contro le istituzioni che cercano di occultare il problema. Nelle foto e in quei volti che le madri stringono tra le mani i morti prendono identità, c'è la volontà di restituire dignità e dare una vesta umana ai numeri: sono questo gli sforzi della società civile europea e tunisina mettono insieme grazie al Forum. La determinazione è quella di "costruire uno spazio mediterraneo per realizzare un’ ipotesi di Mediterraneo dove primeggiano la dignità, la giustizia sociale e i diritti per tutti".
Particolare apprezzamento è stato rivolto agli sforzi compiuti dalla Fondazione Mediterraneo per restituire dignità ai migranti morti nel mare, in particolare la recente realizzazione del “Totem della Pace con l’urna del Migrante Ignoto”.

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La Fondazione Mediterraneo promuove iniziative di solidarietà specialmente destinate ai bambini. Jacopo Molinari, membro della Fondazione, è in Ghana per portare a termine i progetti intrapresi.

Si è svolto a Bruxelles il “Southern Neighbourhood Civil Society Forum” organizzato dalla Commissione Europea nel quadro delle Politiche di Vicinato dedicate ai Paesi della Riva Sud del Mediterraneo.
L’impegno di coinvolgere le Società Civili della Riva Sud nei processi di Governance - attraverso un “Dialogo Strutturato” con le autorità locali, regionali e l’Unione Europea - è frutto dell’impegno del Commissario Europeo Stefan Fule, presente ai lavori.
La Fondazione Mediterraneo, rappresentata dal Presidente Michele Capasso e dalla Vicepresidente Caterina Arcidiacono, ha sottolineato i venticinque anni di impegno nel dialogo tra le Società Civili euromediterranee e, in particolare, il II Forum Civile Euromed di Napoli del 1997, con il quale la Fondazione di fatto ha anticipato il “Dialogo Strutturato” - oggetto dell’incontro odierno - riunendo allora oltre 2000 esponenti della Società Civile, delle amministrazioni locali e nazionali e dell’Unione Europea proprio per dare continuità al “Dialogo strutturato”.
La Fondazione, durante le sessioni di lavoro di Bruxelles, ha proposto di sperimentare a Napoli, presso la sede della “Maison de la Méditerranée”, una “SCUOLA DI FORMAZIONE AL DIALOGO STRUTTURATO” destinata ai rappresentanti della Società Civile, delle Istituzioni locali e nazionali e dell’Unione Europea.

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Il presidente del Senato Pietro Grasso ha offerto ad Elisabetta Caponnetto e Pia Molinari un foulard con l’effige del Senato a conclusione della cerimonia di consegna del “Totem della Pace”.

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Il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso è intervenuto al Seminario di approfondimento "Solidarietà Internazionale e Sviluppo Sociale", svoltosi a Napoli.

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La Fondazione Mediterraneo ha ospitato nelle sale della sua sede e nel MAMT i partecipanti di tutto il mondo giunti a Napoli per il “9° Congresso europeo di Psicologia di Comunità”.
Un momento importante d’incontro e confronto, nella tradizione della Fondazione Mediterraneo che da oltre 20 anni promuove il dialogo e lo scambio tra culture e civiltà.

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