Federazione Anna Lindh Italia || Onlus

La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia hanno partecipato all’evento “IL BUON ALGORITMO? INTELLIGENZA ARTIFICICIALE: ETICA, DIRITTO, SALUTE” organizzato a Roma dalla Pontificia Academia Pro Vita (Pav).
“Una sorta di «Parigi della tecnologia» che, analogamente a quella sul clima, riunisce ingegneri informatici, con esperti di etica e filosofia morale sui temi dell’intelligenza artificiale (Ai)”, così l’arcivescovo Vincenzo Paglia - presidente della Pav - ha definito il doppio appuntamento: l’assemblea generale e il connesso workshop su «Il “buon” algoritmo? Ai: etica, diritto, salute», svoltosi in Vaticano da mercoledì 26 a giovedì 27, ed a seguire la giornata di venerdì 28 all’Auditorium di via della Conciliazione con la firma della «call» per un’Intelligenza artificiale etica.
Nell’Aula nuova del Sinodo l’incontro si è distinto in due fasi: il giorno iniziale è stato riservato agli accademici, il secondo aperto a studiosi di fama mondiale; oltre un migliaio di persone hanno partecipato invece alla giornata del 28 quando vi è stata la firma di una call presentata a Papa Francesco.
Monsignor Paglia ha  rimarcato come ci sia «bisogno di una forte ambizione morale per umanizzare la tecnica e non tecnologizzare l’umano».
Del resto, ha proseguito il presidente della Pav, «l’intento è dar vita a un movimento che coinvolga istituzioni pubbliche, Ong, industrie per produrre un indirizzo nello sviluppo e nell’utilizzo delle tecnologie derivate dall’Ai». Perciò, ha puntualizzato, «la prima firma di questa call non è un punto di arrivo, ma un inizio per un impegno che appare urgente».
In precedenza monsignor Paglia aveva rivelato come si sia giunti alla scelta del tema: «Ha chiesto di vedermi — ha rivelato — il nuovo presidente di Microsoft, Brad Smith. In sintesi mi dice: “noi abbiamo un bagaglio di potenzialità enormi per il progresso e prospettive altrettanto terribili per inquinare in maniera irreversibile l’umano. Siamo consapevoli di questa enorme responsabilità. Tra noi ci sono solo ingegneri e quasi nessun esperto di etica, di filosofia morale. Vorremmo chiedervi, conservando piena libertà e totale autonomia, di accompagnarci come interlocutori nel nostro lavoro. Non abbiamo bisogno di qualche convegno, ma di avervi come compagni di viaggio, per porre sempre al centro la dignità dell’uomo”». Analoghe richieste, ha proseguito, sono poi venute «dal presidente della Ibm, da Google, da Huawei e da altri». Anche perché, ha concluso, specie di fronte al potere predittivo delle macchine la Pav «si sente chiamata ad approfondire l’impatto specifico delle tecnologie sul mondo medico sanitario e sulla cura e tutela della vita. L’attività umana in questi settori appare sempre più scomposta in molteplici elementi non facilmente riconducibili al controllo o alla volontà di singoli. Questa nuova modalità sfida particolarmente le professioni mediche e sanitarie che hanno come oggetto valori fondamentali come quelli connessi alla corporeità e alla vita umane».
Il presidente Michele Capasso, presente all’evento, ha sottolineato la necessità di una formazione specifica in ambito di Ai, necessariamente interdisciplinare e continua, che accompagni il professionista durante tutto il suo percorso e sia in grado di seguire costantemente i mutamenti globali, gestiti molto spesso da una globalizzazione anarchica e non democratica.