2015

Michle Capasso e Pia Molinari sono intervenuti alla presentazione del volume "Io non taccio. L'Italia dell'informazione che dà fastidio", a cura di Nico Pirozzi.
Nel segno di Giancarlo Siani, a trent'anni esatti dall'omicidio del 23 settembre 1985, otto giornalisti hanno raccontato al Pan, Palazzo delle Arti in via dei Mille, le loro storie di cronisti minacciati, la vita sotto scorta, l'impegno quotidiano senza eroismi, ma solo per continuare a riportare i fatti.
Le loro testimonianze sono raccolte proprio in questo volume edito da CentoAutori.
Tra queste c'è la storia di Federica Angeli, cronista di "Repubblica", che ha scritto sulla cosca mafiosa degli Spada, i cugini dei Casamonica, che spadroneggiano sul litorale di Ostia. «Ho avuto intimidazioni, sapevano dei miei figli, le mie abitudini – ha raccontato la Angeli – Avevano allestito una vera architettura del terrore per distogliermi da ciò che volevo raccontare, fino a sequestrami nel luglio del 2013. Da quel giorno vivo sotto protezione, e a chi mi chiede perché l'ho fatto, perché continuo, la risposta è nei miei figli. In loro rivedo quelli di tutta Italia, di un'intera comunità che deve capire che può vincere la penna, non la pistola».
Alla sua si sono avvicendate le testimonianze del giornalista e blogger Arnaldo Capezzuto che subì minacce per aver fatto inchieste sui clan di Forcella, le aggressioni ricevute da Paolo Borrometi, direttore de "La Spia" di Ragusa, anche lui una vita sotto scorta dopo la denuncia di infiltrazioni mafiose nel comune di Scicli.
Con loro hanno discusso l'ex procuratore della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore, anche autore della prefazione al volume, l'assessore Nino Daniele, Ottavio Lucarelli, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania, il segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania, Armando Borriello, e Alberto Spampinato, direttore dell'Osservatorio sull'Informazioni Giornalistica "Ossigeno".
Prima della presentazione del libro, Paolo Borrometi si è incontrato con Capasso e Molinari presso la sede del Museo della Pace – MAMT di Napoli dove è curatore della sezione “La memoria delle emozioni”.