Elenco generale degli eventi

Per iniziativa del Ministero degli Affari Esteri francese, si è svolta a Marsiglia – in parallelo con la 13ma riunione 5+5 dei Ministri degli Affari Esteri – una riunione dei giovani e della società civile (con la partecipazione dei capofila delle Reti della Fondazione Anna Lindh dei rispettivi paesi 5+5) al fine di discutere e presentare le raccomandazioni del MED FORUM di Malta ai Ministri.
Per l’Italia hanno partecipato il capofila Michele Capasso ed Enrica Miceli.
Il presidente Michele Capasso ha avuto un cordiale colloquio con il Ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault con il quale – quando era sindaco di Nantes – sono state svolte iniziative per il Mediterraneo e per i giovani insieme alla Fondazione Mediterraneo.
Il Ministro Ayrault ha condiviso la raccomandazione del presidente Capasso sulla necessità di agevolare la mobilità culturale per i giovani nel Mediterraneo e ha ribadito il suo personale impegno nella Conferenza stampa.

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Particolare, commosso apprezzamento è stato rivolto dalle madri tunisine ed algerine presenti al Forum  agli sforzi compiuti dalla Fondazione Mediterraneo per restituire dignità ai migranti morti nel mare, in particolare la recente realizzazione a Napoli del “Totem della Pace con l’urna del Migrante Ignoto”.
Il presidente Michele Capasso, da 25 anni impegnato per promuovere la solidarietà e la pace, ha affermato:
Il Totem della Pace con l’urna del Migrante Ignoto realizzato nel porto di Napoli vuol essere concreta testimonianza sia verso le vittime morte nel mare sia verso chi, come il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera, dedica il proprio impegno per salvare vite umane. Il sostegno delle madri tunisine e algerine è la prova che l’azione intrapresa è il dovuto omaggio verso coloro che perdendo la propria vita hanno voluto richiamare l’attenzione del mondo intero sui temi della libertà, della dignità e della pace”.
La morte dei migranti inghiottiti nel Mediterraneo è stato uno dei temi principali del Forum Sociale Mondiale di Tunisi.
Le madri dei ragazzi tunisini scomparsi dopo la rivoluzione del 2011 hanno ancora una volta preso voce per chiedere all'Europa: "Restituiteci i nostri ragazzi". Sono oltre cinquecento le madri tunisine alla ricerca dei propri figli "desaparecidos" durante il loro viaggio verso l'Italia. Il grido delle madri tunisine si è unito all'esperienza delle madri centro americane. A Tunisi c'è anche Marta Sánchez Soler coordinatrice del Movimento Migrante Mesoamericano per porre l'attenzione sui dispersi del mondo e costruire una rete globale tra le madri tunisini e algerine, ed insieme a loro anche le donne di Plaza de Mayo, con il comune denominatore della lotta, della speranza e del grido: vivi li hanno presi, vivi li rivogliamo.
Al Forum di Tunisi, le madri condividono il dolore e lottano contro le istituzioni che cercano di occultare il problema. Nelle foto e in quei volti che le madri stringono tra le mani i morti prendono identità, c'è la volontà di restituire dignità e dare una vesta umana ai numeri: sono questi gli sforzi della società civile europea e tunisina che mettono insieme grazie al Forum. La determinazione è quella di "costruire uno spazio mediterraneo per realizzare un’ ipotesi di Mediterraneo dove primeggiano la dignità, la giustizia sociale e i diritti per tutti".

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Una delegazione della Fondazione Mediterraneo ha partecipato al Forum Mondiale Sociale svoltosi a Tunisi.
Dopo Porto Alegre, il Forum si è aperto al Campus Hached El Manar, dieci giorni dopo l’attentato al Museo del Bardo.
Con il motto “Popoli di tutto il mondo uniti per la libertà, l’uguaglianza, la giustizia sociale e la pace. In solidarietà con il popolo tunisino e tutte le vittime del terrorismo, contro ogni forma di oppressione” più di 70.000 persone hanno partecipato a seminari, convegni, workshop ed eventi culturali diversi, con tematiche connesse all’altermondialismo.
Il Forum si è concluso sabato 28 marzo 2015 con la marcia in solidarietà del popolo palestinese.
La morte dei migranti inghiottiti nel Mediterraneo è stato uno dei temi principali del dibattito.
Le madri dei ragazzi tunisini scomparsi dopo la rivoluzione del 2011 hanno ancora una volta preso voce per chiedere all'Europa: "Restituiteci i nostri ragazzi". Sono oltre cinquecento le madri tunisine alla ricerca dei propri figli "desaparecidos" durante il loro viaggio verso l'Italia. Il grido delle madri tunisine si è unito all'esperienza delle madri centro americane. A Tunisi c'è anche Marta Sánchez Soler coordinatrice del Movimento Migrante Mesoamericano per porre l'attenzione sui dispersi del mondo e costruire una rete globale tra le madri tunisini e algerine, ed insieme a loro anche le donne di Plaza de Mayo, con il comune denominatore della lotta, della speranza e del grido: vivi li hanno presi, vivi li rivogliamo.  Al Forum di Tunisi, le madri condividono il dolore e lottano contro le istituzioni che cercano di occultare il problema. Nelle foto e in quei volti che le madri stringono tra le mani i morti prendono identità, c'è la volontà di restituire dignità e dare una vesta umana ai numeri: sono questo gli sforzi della società civile europea e tunisina mettono insieme grazie al Forum. La determinazione è quella di "costruire uno spazio mediterraneo per realizzare un’ ipotesi di Mediterraneo dove primeggiano la dignità, la giustizia sociale e i diritti per tutti".
Particolare apprezzamento è stato rivolto agli sforzi compiuti dalla Fondazione Mediterraneo per restituire dignità ai migranti morti nel mare, in particolare la recente realizzazione del “Totem della Pace con l’urna del Migrante Ignoto”.

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