Anno 2016

Strage di Berlino. Un’altra strage. Un’altra capitale europea. Un’altra iniziativa terrorista. A Berlino si è colpita ancora una volta la vita nei suoi momenti più belli e significativi, che caratterizzano l’identità di un Paese. Il 14 luglio a Nizza, adesso Berlino. Sì, quella piazzetta è famosissima nel mondo per il mercatino di Natale.
Ho un ricordo vivo di quando anni fa mi trovavo proprio lì, durante una visita a Berlino dei ristoratori italiani che si ribellavano al pizzo imposto da mafiosi.
Oggi come ieri le famiglie si affollano per le bancarelle. I regalini, i personaggi del presepe, gli oggetti dell’artigianato! Bambini, persone innamorate, giovani pieni di energia, anziani saggi, turisti di tutto il mondo. Molti italiani che vivono e studiano nella capitale tedesca. La classifica vita! Una serata a Berlino!
Il Camion irrompe e spazza via tutto. Non frena, uccide, ferisce, getta nello strazio e nel dolore un intero Paese, il mondo, l’Europa. Già l’Europa! Non mi stanco di ripeterlo. La sola via nazionale alla sicurezza antiterrorismo è doverosa ma non basta. Si pensava che solo la Francia avesse un suo sistema impreparato e superato. Forse, ma la Germania? In sostanza, la sicurezza nazionale non è sufficiente nella prevenzione degli attacchi dei terroristi di Daesh.
È necessario, più che mai, fare il passaggio alla costruzione di un vero ed operativo spazio comune europeo antiterrorismo e antimafia … . E’ una strada difficile da intraprendere. Storie e interessi nazionale resistono in tutti i modi. Ma così è uno stillicidio che mette in pericolo tutte le “provinciali” capitali europee.
Noi italiani stavolta spingiamo dal lato giusto. Siamo il Paese meglio organizzato, ma sappiamo anche che il salto di qualità lo si può fare solo a livello Europeo con una intelligence, una polizia specializzata e una procura altrettanto comune.
Certo, l’Europa così com’è non ha nessuna capacità di spingere i Paesi a fare scelte in tale direzione. È un’Europa in declino, all’interno e all’esterno. Ma proprio in questo travagliato momento storico va  decisa la costruzione degli Stati Uniti d’Europa.
In Turchia si uccide l’ambasciatore Russo. In Medio Oriente la guerra infuria. Ad Aleppo le immagini che ci giungono la dicono lunga sulla tragedia che si sta consumando. C’è bisogno, c’è lo spazio, c’è la possibilità di pensare e realizzare gli Stati Uniti d’Europa. Prima si procede è meglio è per tutti noi e per la stessa umanità.

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Il 18 dicembre in tutto il mondo si celebrano i diritti dei migranti.
Al Museo della Pace – MAMT una giornata speciale dedicata al percorso emozionale “Voci dei Migranti” ha coinvolto specialmente i giovani delle scuole.
“È stato un altro anno turbolento per profughi e migranti. Abbiamo visto continuare gli effetti devastanti dei conflitti armati sulle popolazioni civili, morte, distruzione e trasferimenti forzati. Siamo stati testimoni dell’inaccettabile perdita di migliaia di vite nel Mediterraneo e altrove. E, per aggiungere insulto all’ingiuria, siamo stati testimoni della crescita di movimenti populisti che cercano di isolare ed espellere migranti e profughi e di incolparli di vari mali della società”.
Così il segretario generale delle Nazioni Unite BanKi-Moon nel messaggio diffuso alla vigilia della Giornata Internazionale del Migrante, celebrata  in tutto il mondo il 18 dicembre.
C’è però spazio anche per la speranza, rappresentata dalla Dichiarazione di New York adottata lo scorso settembre dai leader mondiali. Ora però è cruciale che “i governi onorino i loro impegni e costruiscano su questi, per gestire i larghi movimenti di rifugiati e migranti in modo compassionevole, centrato sulle persone, che risponda ai bisogni di genere e radicato nei diritti umani fondamentali”.
“Ogni migrante è un essere umano con diritti umani” ricorda il numero uno dell’Onu, che chiede una “più forte cooperazione tra Paesi di origine, transito e destinazione”. Bisogna però anche “respingere intolleranza, discriminazione e politiche guidate da retorica xenofoba e il fare degli immigrati dei capri espiatori. Quelli che sfruttano e cercano di far del male agli immigrati devono risponderne”.
Le migrazioni forzate non si fermeranno se non se ne affronteranno le cause. La lista è lunghissima: “povertà, fame, conflitti armati, disastri naturali e degrado ambientale, malgoverno, persistenti diseguaglianze e violazioni di diritti economici, sociali, civili, politici o culturali”. Il buon governo dell’immigrazione - secondo BanKi-moon - deve invece anche “espandere canali sicuri di migrazione legale, inclusi ricongiungimenti familiari, ingressi per lavoro a tutti i livelli di competenze, e opportunità di studio per bambini e adulti così come depenalizzare la migrazione irregolare e regolarizzare lo status dei migranti senza documenti”.
“In questa Giornata Internazionale del Migrante – conclude il segretario generale dell’ONU -  chiedo alla comunità internazionale di andare avanti con l’accordo globale per una migrazione sicura, regolare e ordinata come importante contributo alla costruzione di un mondo di pace, prosperità, dignità e opportunità per tutti”.
La Giornata Internazionale del Migrante si celebra nell’anniversario dell’adozione della “Convenzione Internazionale sulla Protezione dei Diritti dei Lavoratori Migranti e dei Membri delle loro Famiglie” da parte dell’assemblea generale delle Nazioni Unite (18 dicembre 1990). Vietano discriminazioni, trattamenti disumani e sfruttamento e sancisce una lunga serie di diritti indipendenti dallo status legale dei lavoratori migranti, ai quali se ne aggiungono altri per i migranti regolari.
Finora è stata ratificata solo da una cinquantina di Stati del mondo, quasi tutti Paesi da quali partono flussi migratori, mentre latitano i principali Paesi di destinazione. L’Italia non l’ha ancora ratificata.

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Il presidenta Capasso ha inviato a Papa Francesco un affettuoso messaggio di auguri per l'80° compleanno, auspicando che la sua azione in favore della giustizia sociale e della solidarietà continui a lungo.
Contemporaneamente, al Museo della Pace - MAMT, i visitatori hanno goduto dei video più "curiosi" su Papa Francesco.

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A margine dei lavori del "XXII° VERTICE NAZIONALE ANTIMAFIA" alcuni membri fondatori della Federazione Anna Lindh Italia Onlus" hanno incontrato il presidente del Senato Pietro Grasso al quale hanno illustrato le finalità e la "Mission" della "Federazione" centrati sulla legalità, sulla giustizia sociale e sulla pace.

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