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Accompagnati da Amela Zec Filipović - funzionaria dell'ufficio cultura dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo – Michele Capasso e Pia Molinari hanno visitato la città vittima del più grande assedio dopo la seconda guerra mondiale.
Nella città “rinata” vi sono i segni del triste passato ma anche i progetti per un futuro di pace e di sviluppo condiviso.
In questa occasione vi è stato un commovente colloquio telefonico con Kanita Fočak: l’architetto guida e interprete della lingua italiana durante l’assedio, alla quale la Fondazione Mediterraneo ha dedicato il libro “Kanita” scritto da Federico Bugno.