2022

La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh sono al fianco del senatore Giuseppe Lumia e del mondo del Volontariato che, ancora una volta, sta dando il meglio di sé per aiutare il popolo ucraino nella sua drammatica vita quotidiana, mentre è sotto le bombe, mentre combatte, mentre piange per le sofferenze inaudite che la guerra trascina sempre con sé.
In tutto il mondo ci si è mobilitati, anche dall’Europa e dall’Italia naturalmente, con un impegno straordinario, ricco di umanità e di concreta operatività per la pace.
Il racconto del senatore Lumia:
“Dalla Sicilia siamo partiti con una missione particolare: dare una mano alla comunità di Odessa. È una città meravigliosa, ricca di storia e di profondi legami pure con l’Italia. Si affaccia sul Mar Nero e sta subendo le terribili cannonate dalle navi militari schierate di fronte al porto. È difficile e rischioso in questo momento da raggiungere.
Abbiamo intrapreso un viaggio lunghissimo. Siamo partiti da Palermo giovedì pomeriggio, attraversato tutta l’Italia, la Slovenia, l’Ungheria e la Romania per avvicinarci il più possibile a questa città, ancora popolata, che sta correndo rischi e provando sofferenze indicibili.
Siamo carichi di materiale sanitario e di cibo, selezionati in base alle richieste che ci sono state fatte. Una cosa mi ha colpito più di tutte: la richiesta di insulina. In poche ore siamo riusciti a raccoglierne un buon quantitativo, per farlo giungere a persone che ne hanno estremo e vitale bisogno.
Abbiamo un altro obiettivo: aprire una strada umanitaria sicura per spostare l’attenzione anche su questa parte dell’Ucraina, che è rimasta finora trascurata.
Abbiamo una presenza italiana che è rimasta a Odessa, su cui spicca l’intelligente e coraggioso lavoro del nostro consigliere diplomatico.
Chi mi conosce sa che non è mio costume tirar fuori la parte affettiva ed emozionale del mio carattere, ma vi assicuro che si prova un turbinio di profondi sentimenti, di quelli che segnano la vita, anche per uno come me che sa quanto è alto il rischio per il proprio impegno. E così lo sta vivendo, nel suo piccolo, sia il gruppo di volontari che è partito per questa missione umanitaria, sia quello che ci ha supportato con generosità e intelligenza nei preparativi.
Eh sì, è più che mai il momento del “noi”. Nel mondo del Volontariato maturo si pensa e si agisce con questo non sempre apprezzato approccio esistenziale e sociale: aprire strade, stimolare e anticipare l’impegno corale, compreso quello delle istituzioni e della comunità internazionale.
Non immaginate in queste ore quanta solidarietà e disponibilità, oltre a quella già attivata da mille strade, si è messa in moto. Odessa lo merita. Tutte le città e le comunità ucraine lo meritano. Questo vale anche per le altre guerre, non dimentichiamolo mai, che sono ben settanta e che si lasciano spesso marcire nell’indifferenza”.

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