Kimiyya || Le Donne Attrici del Dialogo

Le Donne Attrici del Dialogo

L'Azione comune « KĪMIYYA. Le Donne Attrici del Dialogo » è ideata e realizzata dalla Fondazione Mediterraneo, in collaborazione con 12 Reti nazionali della « Fondazione Anna Lindh »: Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Spagna Francia, Italia, Malta, Mauritania, Repubblica Ceca, Lituania, Slovenia, Tunisia.
L’Azione vuole raccogliere e approfondire il lavoro svolto fino ad oggi, formulando raccomandazioni e linee operative concrete.
La donna è la principale “promotrice” dei collegamenti tra le società civili: sostenendo la sua formazione, l'istruzione e l'accesso ai nuovi strumenti ed alle nuove tecnologie digitali, sarà possibile facilitare l'attuazione del dialogo interculturale nella regione euro mediterranea e ridurre le migrazioni e le cause dei conflitti.
Il nome KĪMIYYA è stato scelto perché nelle antiche lingue del Mediterraneo (amarico, arabo, greco e altre lingue) significa "abbracciare", "fondere", "riunire insieme", "condividere”, “amalgamare”.

 

Una delegazione degli Stati Uniti del Mondo e delle sezioni Fondazione Mediterraneo e Kimiyya ha partecipato ad Assisi e in altre città alle celebrazioni per la festività dedicata a San Carlo Acutis, primo Ambasciatore degli Stati Uniti del Mondo.

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Una delegazione degli “Stati Uniti del Mondo” – guidata dal senatore Giuseppe Lumia – e delle sezioni autonome “Fondazione Mediterraneo” e “Kimiyya” - guidate da Eleonora Santilli e Giuseppe Antinolfi – hanno partecipato alla “Marcia della Pace Perugia - Assisi 2025”.
Promossa da Aldo Capitini nel 1961, da allora continua ad arricchire la nostra cultura della Pace e della Fraternità con valori, idee e impegni condivisi.
Oggi più che mai, questa marcia ci aiuta a riflettere sulla gravità delle guerre in corso e sulla necessità di promuovere insieme una pace globale e duratura.

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Gli Stati Uniti del Mondo, con le sezioni “Fondazione Mediterraneo” e “Kimiyya”, partecipano all’evento “Il pensiero e la creatività femminile nel mondo islamico”. Pia Molinari, direttrice del Museo della Pace, sottolinea che “la creatività femminile nel mondo islamico rappresenta una risorsa per tutti noi”.

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La giornalista e scrittrice Barbara di Castri ha sottoscritto il “Manifesto Kimyya” per i diritti delle donne, esprimendo grande apprezzamento per l’iniziativa.

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Gli “Stati Uniti del Mondo” - rappresentanti 181 Paesi e 16.000 organismi della società civile -sostengono con le sezioni autonome “Fondazione Mediterraneo” e “Kimiyya” l’“Appello alle Istituzioni Italiane, ai cittadini e ai credenti in Italia” proposto il 29 agosto da:

  • UCEI (presidente Noemi Di Segni);
  • CEI (presidente cardinale Matteo Maria Zuppi);
  • COREIS (presidente Abu Bakr Moretta e Imam Yahya Pallavicini);
  • Moschea di Roma (presidente Naim Nasrollah);
  • UCOII (presidente Yassine Laframe).

L’appello nasce dalla convinzione dell'improrogabile necessità di favorire qualsiasi iniziativa di incontro per arginare odio, salvaguardare la convivenza, purificare il linguaggio e tessere pace. Responsabilità di singoli e di soggetti collettivi.
“È un appello che esprime il tanto che unisce - ha affermato il Segretario generale Michele Capasso - messo alla dura prova da quanto sta accadendo, ma nella certezza che il dialogo deve trovare le soluzioni a quanto umilia le nostre fedi e resistere”. 
L'appello è aperto a quanti condividono questa preoccupazione unitaria che genera responsabilità comune, mettendo da parte, in questo documento, quello che divide, per rafforzare quello che ci unisce, nello sforzo comune di capire il dolore e le ragioni dell'altro, generando un impegno rinnovato per trovare soluzioni giuste e durature per tutti.

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Una delegazione di giovani di vari Paesi appartenenti alle reti degli “Stati Uniti del Mondo”, della “Fondazione Mediterraneo” e di “Kimiyya” partecipa al Giubileo dei giovani: alla veglia del 2 agosto presieduta da Papa Leone XIV e alla Santa Messa del 3 agosto alle ore 9.

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Beyhan N. Bagis, imprenditrice della Turchia, ha sottoscritto il “Manifesto KIMIYYA” per I diritti delle donne.
Promossa dagli Stati Uniti del Mondo, dalla Fondazione Mediterraneo e dalle 43 reti nazionali della “Fondazione Anna Lindh”, “Kimiyya” riunisce oltre 3 milioni di donne nel mondo impegnate per l’affermazione dell’eguaglianza di genere e per I diritti umani.

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Maria Grazia Elena Brandara, già sindaca di Naro (Agrigento) e membro dell’Associzione “Nuova Agorà”, ha sottoscritto il “Manifesto KIMIYYA” per I diritti delle donne.
Promossa dagli Stati Uniti del Mondo, dalla Fondazione Mediterraneo e dale 43 reti nazionali della “Fondazione Anna Lindh”, “Kimiyya” riunisce oltre 3 milioni di donne nel mondo impegnate per l’affermazione dell’eguaglianza di genere e per I diritti umani.

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Mariella Lo Bello, già vice presidente della Regione Siciliana e membro dell’Associzione “Nuova Agorà”, ha sottoscritto il “Manifesto KIMIYYA” per i diritti delle donne.
Promossa dagli Stati Uniti del Mondo, dalla Fondazione Mediterraneo e dale 43 reti nazionali della “Fondazione Anna Lindh”, “Kimiyya” riunisce oltre 3 milioni di donne nel mondo impegnate per l’affermazione dell’eguaglianza di genere e per I diritti umani.

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Enza CLementi, imprenditrice e membro dell’Associzione “Nuova Agorà”, ha sottoscritto il “Manifesto KIMIYYA” per i diritti delle donne.
Promossa dagli Stati Uniti del Mondo, dalla Fondazione Mediterraneo e dale 43 reti nazionali della “Fondazione Anna Lindh”, “Kimiyya” riunisce oltre 3 milioni di donne nel mondo impegnate per l’affermazione dell’eguaglianza di genere e per I diritti umani.

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