2021

Il convegno internazionale dal tema “Arti islamiche in Campania” si è svolto a Napoli, presso la sede degli “Stati Uniti del Mondo” e del “Museo della Pace - MAMT” (Patrimonio dell’umanità), nei giorni 27 e 28 ottobre 2021.
L’evento si è svolto sia con modalità telematica che con modalità di in presenza.
Il Convegno è a cura della Fondazione Laboratorio Mediterraneo Onlus con la collaborazione di ACLI Beni Culturali, ACLI Regionale Campania e ACLI Provinciale Napoli, con il fine di  promuovere iniziative ed eventi legati alla diffusione della cultura islamica nel territorio Campano.
L’obiettivo del convegno è stato quello di valorizzare la storia della Regione Campania, ricca di riferimenti storici, letterari ed artistici risalenti al periodo della presenza degli arabi nel territorio. L’idea alla base del progetto è stata quella di far emergere queste connessioni tra il territorio e l’arte islamica e dar vita ad un incontro internazionale volto a promuovere la ricchezza culturale islamica presente nel territorio campano.
Il convegno, oltre ad a valorizzare il patrimonio artistico culturale, si è posto quale strumento ideale per diffondere la cultura islamica da diverse prospettive: un modello di azione per l'integrazione pacifica di tutte le culture oltre che pubblicizzare le ricchezze patrimoniali artistiche della regione.
Durante le due giornate dei lavori - anche grazie agli straordinari filmati in alta definizione dote del Museo della Pace – MAMT - è stato intrapreso un “viaggio” attraverso il patrimonio storico-artistico architettonico islamico presente in Italia ed in Campania per raccontare le storie intrecciate tra Cristianità ed Islam e tra occidente ed oriente attraverso una serie di iconografie coinvolgenti.
“La valorizzazione dei beni culturali - ha affermato il prof. Michele Capasso, presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo Onlus -  è un asset privilegiato per lo sviluppo sostenibile, il turismo e l’innovazione del “sistema paese”. Il design per i beni culturali, insieme alla presentazione dei laboratori possono offrire i mezzi per mettere in rete e rendere fruibile questo patrimonio così poco conosciuto”.