FEDERAZIONE ANNA LINDH ITALIA

 

La Federazione Anna Lindh Italia, senza scopo di  lucro, condivide le finalità della Fondazione Anna Lindh  creata nel 2004 dalla Commissione europea congiuntamente ai 42 paesi euromediterranei. 
L’obiettivo della Federazione è promuovere, sostenere ed attuare l’interazione culturale e sociale tra l’Italia e i paesi euromediterranei in vari campi d’azione tra i quali: arte, architettura, archeologia, ambiente, artigianato, giovani, donne, diritti umani, migranti, mestieri d’arte, occupazione, formazione, educazione, infanzia, sport, dialogo interreligioso, legalità, musica, cultura del cibo, empowerment, tradizione, turismo, solidarietà sociale, scambi economici e culturali, mestieri d’arte.
In particolare la Federazione intende attuare iniziative in favore dei giovani finalizzate specialmente a restituire loro speranza e fiducia attraverso la promozione del “vero”, del “bello” e del “buono”.

La creazione della "Giornata Internazionale del Mediterraneo" è stata annunciata alla fine del 2020 dall'Unione per il Mediterraneo (UpM). Sarà celebrata il 28 novembre di orgni anno, in coincidenza con l'anniversario del Processo di Barcellona, che ha gettato le basi dell'UpM. In questa occasione sono stati proposti 4 logo della giornata che saranno sottoposti alla votazione dei principali attori.
Il presidente Michele Capasso - che con la Fondazione Mediterraneo è stato uno dei protagonsti sin dal 1990 del partenariato euromediterraneo ed uno degli attori principali del Processo di Barcellona - ha espresso il proprio compiacimento per questa decisione, ricordando che la prima proposta fu deliberato al "II FORUM CIVILE EUROMED" svoltosi a Napoli nel dicembre 1997.
Analogamente Capasso ha espresso apprezzamento per i logo proposti, comunicando all'UpM la scelta della Fondazione Mediterraneo e della Federazione Anna Lindh del primo logo raffigurante il ramoscello d'ulivo, ricordando una frase di Braudel che diceva "il Mediterraneo esiste laddove cresce l'ulivo".

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Con una serie di eventi webinar - svoltisi nella sede del Museo della Pace - MAMT di Napoli, nella sede della Fondazione Mediterraneo di Roma ed in altre località sedi di membri della “Federazione Anna Lindh Italia onlus” - è stata celebrata la “Giornata mondiale dei diritti umani”.
Lo slogan scelto per l'edizione 2020 è "Recover Better - Stand up for Human Rights" (Riprendersi meglio - Battersi per i diritti umani).
Il focus è stato inevitabilmente incentrato sulla pandemia e sulla necessità di assicurarsi che i diritti umani siano al centro degli sforzi di ripresa.
"Le persone e i loro diritti - ha scritto il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres - devono essere al centro delle risposte e della ripresa. Il 10 dicembre è l'occasione – conclude Guterres - per riaffermare l'importanza dei diritti umani nella ricostruzione del mondo che vogliamo, la necessità di solidarietà globale, nonché la nostra interconnessione e umanità condivisa".
“Occorrono quadri di riferimento universali come la copertura sanitaria per tutti per sconfiggere questa pandemia e tutelarci per il futuro", ha sottolineato il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso a conclusione del suo intervento.
La crisi determinata dalla pandemia da Coronavirus ha incrementato la povertà, aumentato diseguaglianze e discriminazioni, evidenziando lacune nella protezione dei diritti umani. Ecco perché, in occasione di questa Giornata, la Fondazione e la Federazione Anna Lindh Italia onlus  hanno voluto condividere un manifesto programmatico per affrontare le principali criticità emerse con forza in questo 2020:

  • mettere fine a discriminazioni di ogni tipo: la discriminazione strutturale e il razzismo hanno alimentato la crisi. L'uguaglianza e la non discriminazione sono requisiti fondamentali per un mondo post-Covid
  • affrontare le diseguaglianze: è necessario promuovere e proteggere i diritti economici, sociali e culturali per un nuovo contratto sociale
  • incoraggiare la partecipazione e la solidarietà: dagli individui ai governi, dalla società civile e dalle comunità di base al settore privato, tutti hanno un ruolo nella costruzione di un mondo post-Covid migliore per le generazioni presenti e future
  • promuovere lo sviluppo sostenibile: i diritti umani, l'Agenda 2030 e l'accordo di Parigi sono le pietre angolari di una ripresa che non lasci indietro nessuno

La Giornata mondiale dei diritti umani è una celebrazione sovranazionale che si tiene in tutto il mondo il 10 dicembre di tutti gli anni. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948.
L'istituzione formale della Giornata è avvenuta durante il 317º meeting globale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 4 dicembre 1950, quando è stata promulgata la risoluzione 423(V) che invitava tutti gli stati membri e tutte le organizzazioni coinvolte ed interessate a celebrare la giornata nella maniera a loro più consona.
La Giornata è uno degli eventi di punta nel calendario del quartier generale delle Nazioni Unite a New York ed è onorata con conferenze di alto profilo politico ed eventi culturali come mostre o concerti riguardanti l'argomento dei diritti umani. Inoltre, in questa giornata vengono tradizionalmente attribuiti i due più importanti riconoscimenti in materia, ovvero il quinquennale premio delle Nazioni Unite per i diritti umani, assegnato a New York, ed il premio Nobel per la pace ad Oslo; oltre a questi premi, molte altre organizzazioni internazionali, non governative, civili ed umanitarie su tutto il pianeta scelgono questa giornata per eventi significativi: tra queste la “Fondazione Mediterraneo” e la “Federazione Anna Lindh Italia onlus”.

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La Fondazione Mediterraneo, nata nel 1990 per promuovere il dialogo e la cooperazione nell’area euromediterranea, è stata la protagonista del partenariato euromediterraneo, quando pochi parlavano o si interessavano alla questione.
In particolare ha partecipato ed organizzato gli eventi di Barcellona 1995 (Conferenza ministeriale e Forum Civile Euromed) che hanno lanciato il partenariato euromediterraneo sotto il nome, appunto, di “Processo di Barcellona”.
Il Primo Forum Civile Euromed si svolse a Barcellona nello stesso luogo e subito dopo la fine della Prima Conferenza ministeriale che diede il via al Processo di Barcellona, noto anche come Partenariato euromediterraneo, ossia la strategia comune europea per la regione mediterranea. Tale processo fu avviato dall'Unione europea, che all'epoca contava 15 stati membri, e da altri 12 stati della regione durante la conferenza di Barcellona che si riunì il 27 novembre e il 28 novembre 1995 presso l’Hotel Juan Carlos I°. Alla conferenza parteciparono come osservatori gli Stati Uniti. Successivamente, dopo l'allargamento dell'Unione europea avvenuto nel 2004, Malta e Cipro che partecipavano al processo come paesi terzi, divennero parte del processo come membri dell'Unione Europea.
Il Primo Forum Civile Euromed fu coorganizzato dalla Fondazione Mediterraneo e dall’Institut Català de la Mediterrània ed a quell’evento parteciparono più di 1.500 rappresentanti dei Paesi euromediterranei.
La Fondazione pubblicò anche gli atti in più lingue e curò le presentazioni dei risultati presso il Parlamento europeo ed altre istituzioni.
Nella della Fondazione Mediterraneo di Napoli -  collegata webinar con Barcellona - sono state ricordate le tappe fondamentali di un’iniziativa che ancora oggi è indispensabile per la pace e lo sviluppo condiviso nella regione.
La Fondazione ha poi organizzato altri Forum Civili Euromed, tra i quali quelli di Napoli del 1997 e 2003.

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Il ventiduesimo degli anniversari è dedicato al centesimo anniversario dalla nascita di Carlo Azeglio Ciampi.
Molti gli studenti collegatisi sul portale multimediale del museo dove - nella sezione “I Grandi protagonisti della Storia” - sono disponibili video, immagini e documenti sul Presidente della Repubblica tanto caro agli italiani.
Il presidente Michele Capasso ha ricordato l’amicizia tra il presidente Ciampi e Predrag Matvejevic’ - cofondatore della Fondazione Mediterraneo - ed il sostegno dato all’istituzione sin dall’inizio del suo mandato presidenziale.
Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Antonio Maccanico ha sempre portato personalmente il messaggio ed il sostegno del Presidente Ciampi alle inziative più significative della Fondazione.
ll presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato Carlo Azeglio Ciampi affermando: “La Repubblica italiana, nel giorno del centenario della sua nascita, rende omaggio alla sua figura di cittadino che ha posto le sue competenze, i suoi ideali, la sua passione, al servizio della democrazia e della Costituzione, meritando stima e riconoscenza. La coesione e l’unità del Paese, la spinta all’unione dell’Europa, sono state le direttrici permanenti della sua azione, in ogni ruolo ricoperto, nei passaggi più delicati e anche nei momenti di maggiore difficoltà che ha dovuto affrontare. Lo ha animato la profonda fiducia nei valori della civiltà del nostro Paese e nella sua capacità di saper assumere le decisioni più lungimiranti, superando le sfide più impegnative. La determinazione di Ciampi nel voler associare l’Italia al gruppo di testa che volle la nascita dell’euro contribuisce, ancora oggi, al capitale di credibilità di cui la Repubblica gode a livello internazionale”, ha concluso il Capo dello Stato.
A cento anni dalla nascita la Rai lo ha ricordato e lo ha celebrato con un palinsesto dedicato su tutte reti e testate radio, tv e web: eventi trasmessi sui videowall esterni del Museo della PaceMAMT e che hanno coinvolto i passanti e tutti quelli collegati webinar.
Un ricordo che si unisce ad altre iniziative come il francobollo emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico e diffuso da Poste Italiane, un convegno a Livorno, e il docu-film “Ciampi. Bella la mi' Livorno” firmato da Marco Guelfi e coprodotto da Rai Teche.

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La Fondazione Mediterraneo e la Federazione Anna Lindh Italia hanno partecipato – con propri rappresentanti – alla sesta edizione di  “ROME MED - DIALOGHI MEDITERRANEI”:  l'iniziativa annuale di alto livello promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall'ISPI (Istituto Italiano di Studi di Politica Internazionale) con l'obiettivo di ripensare gli approcci tradizionali al territorio integrando le analisi delle sfide attuali con nuove idee e suggerimenti e per redigere una nuova “agenda positiva”, affrontando sfide condivise sia a livello regionale che internazionale.
L’edizione di quest’anno è stata dedicata essenzialmente agli effetti della pandemia sulla regione mediterranea.
Lanciato nel 2015, MED è diventato rapidamente l'hub globale per dialoghi ad alto livello sul Mediterraneo più ampio, coinvolgendo leader di spicco dei governi, delle imprese, della società civile, dei media e del mondo accademico del Mediterraneo.
Le passate edizioni hanno riunito più di 1.000 leader internazionali, tra cui Capi di Stato e Ministri (tra loro, il Re di Giordania, il Presidente iracheno e libanese, i Ministri degli Affari Esteri di Russia, Iran, Arabia Saudita, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti. Segretario di Stato, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e Inviato per la Siria, nonché Alto Rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza e il primo Vicepresidente della Commissione e molti altri).

L'Istituto italiano di studi politici internazionali (ISPI) è un think tank indipendente e apartitico che fornisce ricerche di punta e opzioni politiche praticabili a funzionari governativi, dirigenti aziendali e al pubblico in generale che desidera comprendere meglio le questioni internazionali. Fondata nel 1934 a Milano, ISPI ha sempre adottato un approccio pragmatico nell'analisi di aree geografiche e temi di particolare interesse per l'Italia e l'Europa. L'ISPI è l'unico Istituto italiano - e tra i pochi in Europa - che combina la ricerca orientata alle politiche con un impegno altrettanto significativo per l'istruzione e la formazione, a convegni e consulenze sulle tendenze internazionali.
In particolare, l'Istituto è il principale forum italiano di dibattito sugli affari internazionali e promuove eventi internazionali tra cui conferenze annuali (come Rome MED), Forum di dialogo bilaterale con Francia, Germania, Svizzera e Russia e incontri a porte chiuse per un pubblico selezionato. In 80 anni ISPI ha costruito una vasta rete di think tank in Europa e nel mondo e dal 2014 è il think tank che rappresenta l'Italia nel Think20 (T20), organo consultivo del G20.

I quattro pilastri
Rome MED si basa su quattro pilastri : prosperità condivisa, sicurezza condivisa, migrazione e società e cultura civile. I dibattiti su questi temi intendono integrare le analisi delle sfide attuali con nuove idee e suggerimenti per aumentare la cooperazione economica, superare le rivalità e i conflitti regionali e garantire che siano messi in moto adeguati incentivi per lo sviluppo sostenibile.

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