Totem della Pace

Mario Molinari – nato a Coazze (Torino) il 9 Marzo 1930 – inizia l’attività come direttore della cartiera Sertorio a Coazze per poi trasformarsi in pura essenza scultorea dopo tre anni di lezioni di disegno presso il Maestro Raffaele Pontecorvo. La sua scultura ad aggiungere mira a stimolare ironicamente l’anima facendo del colore un’arma, una potenza con la quale abbattere la realtà. La poliedricità dei soggetti e dei materiali espressa a 360 gradi porta le sue sculture alla massima espressione sfiorando la quarta dimensione.

Il vasto percorso artistico lo vede, a partire dagli anni Sessanta tra i protagonisti e fondatori del gruppo “Surfanta” di matrice surrealista.

Negli anni successivi ha avuto una presenza assidua in Gallerie, Musei e Fondazioni Europee ed Internazionali per poi esordire con interventi scenografici all’aperto.

Molinari è stato un pioniere di quella filosofia che porta l’arte letteralmente tra i piedi delle persone, che camminando per le strade incappano nelle sue imponenti opere monumentali in cemento armato colorato che, tra stupore e incredulità, si ergono per rendere giustizia alla natura umana insaziabile nella gioia di vivere.

Quei luoghi non preposti come ad esempio piazze, porti, fiumi (fiume Po – Mostra galleggiante 1994) ed ospedali accolgono Molinari in una simbiosi dove uno necessita dell’altro trovando nell’accostamento quella linfa oramai vitale.

 

Le finalità del “Totem della Pace” sono:


Rappresentare
il principio della eguaglianza di sovranità e delle pari dignità dei Popoli.

Rappresentare lo spirito della pace e collaborazione tra i Popoli nel rispetto dei diritti fondamentali che hanno la loro grande espressione nella Carta delle Nazioni Unite.

Promuovere la comprensione internazionale mediante la conoscenza delle diverse realtà identitarie, sociali e culturali incoraggiando una loro più stretta interazione.

Rafforzare valori ed interessi condivisi nel rispetto dei diritti fondamentali della persona umana.

Valorizzare le specificità delle diverse culture e della ricchezza delle tradizioni.

Rappresentare il rispetto del pluralismo, delle diversità culturali, dei diritti fondamentali della persona e della democrazia con un “silenzioso rumore d’amore”.